Nato a Las Vegas nel 1979 e residente a New York dal 1997, Nate Lowman tratta argomenti scottanti ed evoca misteriosi presagi utilizzando installazioni, collage e una tecnica manuale di pittura xerografica per presentare immagini di celebrità agli arresti e tragiche figure anonime. L'artista ritaglia e colleziona momenti imbarazzanti e messaggi di sventura, fotografie di disastri, incidenti e stramberie naturali e artificiali, nonché lapidi. Uno dei temi ricorrenti della sua produzione è la banconota del dollaro statunitense piegata in modo da rivelare un pittogramma col crollo del World Trade Center.
In diverse opere recenti ha usato impronte delle dita, macchie e grumi di colore che si accumulano sulla tela lasciata per un certo periodo sul pavimento dello studio. Ruvidi segni neri si affastellano sulle superfici sporche. Le pennellate risultanti dall'azione graduale e ripetitiva del dipingere e ripulire si mescolano come frammenti di piombo attratti da un magnete. Alcuni elementi compositivi di questi dipinti compaiono in altri progetti, come nella grande opera senza titolo del 2013 in cui la sagoma di una tela a forma di albero tratta dalla serie sul deodorante per ambienti Arbre Magique ricompare dipinta di un pallido colore rosa.
Lowman è cresciuto a Idyllwild, un paesino tra le montagne della California rurale, a un'ora di macchina dalla città desertica di Palm Springs e a due ore da Los Angeles. Elementi del mondo automobilistico e cartelli stradali compaiono spesso nei suoi lavori - oggetti visti di sfuggita su strade superveloci oppure osservati dal sedile posteriore di un taxi bloccato in un ingorgo a Manhattan. Con il loro vago sentimentalismo e il loro umorismo d'accatto, gli adesivi per paraurti che si insinuano in alcuni dei suoi lavori somigliano ad aggressive nuvolette dei fumetti - affermazioni assurde su presidenti caduti in disgrazia o sull'invadente presenza della polizia - a guastare l'effetto di una composizione astratta altrimenti pulita. Lowman ha in passato evocato autostrade metafisiche e vedute colte sul ciglio della strada attraverso pompe di benzina arrugginite e decalcomanie per auto col foro di una pallottola. Con Tow Truck Boom, ha realizzato sculture a sé stanti con i bracci di sollevamento in dotazione ai carri attrezzi di New York, collocati in posizione verticale così da sembrare delle croci.
Una volta durante una mostra Lowman ha riempito un'intera sala con degli smiley. Alcune di queste faccine disperse si accumulano ancora negli angoli del suo studio per finire occasionalmente nei quadri dell'artista, dove proliferano in maniera inquietante. Più i loro sguardi e i loro sorrisi vacui si moltiplicano fino a raggiungere numeri indecenti, più il rumore che fa la stramberia umana diventa un frastuono assordante. Come la sporcizia dei marciapiedi che Lowman fissa a volte sulle superfici macchiate, punteggiate, crivellate o sagomate dei suoi quadri, gli smiley testimoniano il suo gusto per l'elemento irritante ma anche il suo uso della confusione quale fervida, acerba affermazione dell'ambiente che lo circonda. Le loro linee ossessive tracciano l'impulso irrefrenabile di rubare qualcosa del mondo e dei suoi (non) contenuti: immagini prese in prestito che saranno restituite in data da destinarsi.
Kayla Guthrie