Julian Schnabel

Dalla metà degli anni settanta, Julian Schnabel ha raramente realizzato dipinti con un contenuto narrativo coerente. Negli ultimi anni tuttavia, in seguito alla sua esperienza di regista, la narrazione si è progressivamente insinuata nella sua opera.

Dalla metà degli anni settanta, Julian Schnabel ha raramente realizzato dipinti con un contenuto narrativo coerente. Negli ultimi anni tuttavia, in seguito alla sua esperienza di regista, la narrazione si è progressivamente insinuata nella sua opera. Nel recente ciclo pittorico dal titolo "Simplify Your Life" essa appare particolarmente accentuata soprattutto a causa del materiale di partenza: una serie di pannelli di carta da parati dell'Ottocento francese che illustrano la vittoria del generale George Washington sul britannico Charles Cornwallis nella battaglia di Yorktown, in Virginia. Dopo aver scansionato la carta da parati, Schnabel ha ingrandito le immagini e le ha stampate su poliestere che ha poi teso per formare le tele che sono diventate la superficie dei quadri della serie. Utilizzando grossi pennelli fissati a un'asta, ha disegnato sullo sfondo una serie di arabeschi a inchiostro viola, con macchie di colore rosa e bianco. La presenza simultanea di due livelli di immagini equivale alla fusione di due diverse narrazioni: sullo sfondo decorativo la rappresentazione sequenziale dell'episodio storico e, da pannello a pannello, il progresso dinamico dei vibranti segni astratti.

Sullo sfondo è rappresentata la battaglia finale della Rivoluzione americana, quando il futuro della nazione allora nascente non era altro che una semplice aspettativa. Le vivaci pennellate applicate sulle varie scene creano un senso di immediatezza che conduce l'opera nel presente dell'osservatore. Osservandole sentiamo che tutta la storia successiva alla trionfale vittoria di Washington è compresa tra lo sfondo e il gesto astratto di Schnabel. Margini bianchi inquadrano i paesaggi panoramici, come se le scene fossero viste attraverso una finestra. All'elemento della cornice Schnabel contrappone un trattamento indifferenziato dell'intera superficie facendo in modo che il colore e l'inchiostro colino macchiando sia i bordi bianchi sia la scena stessa. Questo trattamento democratico della superficie ha un effetto inquietante sull'osservatore che ha la sensazione di trovarsi al tempo stesso dentro e fuori da un interno. Nell'autobiografia del 1987, CVJ, Schnabel attribuisce questa visione schizoide del tempo e dello spazio, endemica in gran parte della sua opera, alla scissione della sua giovinezza tra Brooklyn, New York, dove era nato nel 1951, e Brownsville, la cittadina del Texas dove si trasferì con la famiglia nel 1965. Se da bambino Julian era parte di una omogenea comunità di ebrei dell'Europa orientale, a quattordici anni si trovò improvvisamente costretto a destreggiarsi nella realtà frammentaria e alienante di una piccola città ai confini col Messico. In seguito a questa esperienza di dislocamento culturale, Schnabel ha avuto la sensazione di vivere nel passato e nel presente e contemporaneamente in due luoghi diversi. L'arte è diventata per lui il modo di esprimere queste sue sensazioni ed emozioni. L'utilizzo di objets trouvés contribuisce ulteriormente alla dissoluzione spazio-temporale operata dall'artista, che di volta in volta si è appropriato, adattandoli, di tendoni logorati dalle intemperie provenienti da un negozio italiano, fotografie di antiche rovine, sipari del teatro kabuki e di innumerevoli altri materiali preesistenti. Questi oggetti determinano efficacemente l'autenticità spaziale del dipinto conferendogli la patina del tempo, anche se i riferimenti etnografici o storici, come le scene della Rivoluzione americana nel ciclo "Simplify Your Life", possono sembrare esotici e remoti agli occhi dell'osservatore contemporaneo.

 

Bonnie Clearwater