La mostra Il corpo della voce. Carmelo Bene, Cathy Berberian, Demetrio Stratos - di cui nel presente sito vogliamo restituire alcuni approfondimenti chiave, riorganizzando organicamente il materiale d’archivio già presente online arricchendolo con contributi testuali - ha ripercorso quegli avvenimenti che, sulla scia delle avanguardie artistiche del novecento, hanno infranto il legame indissolubile tra il significato della parola e la sua dimensione sonora, attraverso la scelta di alcune opere di tre straordinari protagonisti: la cantante mezzosoprano americana di origine armena
Cathy Berberian (1925-1983), l’attore e regista
Carmelo Bene (1937–2002) e il musicista cantante di origine greche
Demetrio Stratos (1945-1979).
Demetrio Stratos esegue i Mesostics di John Cage allo Spazio Fiorucci di via Torino, Milano, 1977 | Foto Roberto Masotti. Lelli e Masotti Archivio. Courtesy 29 ARTS IN PROGRESS gallery © Roberto Masotti
MESOSTICS
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Cathy Berberian posa con il vestito di scena di Stripsody, circa 1966 | Collezione Cathy Berberian, Fondazione Paul Sacher, Basilea
STRIPSODY
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L’innovativo lavoro di ricerca e sperimentazione intrapreso dai tre grandi artisti ha accompagnato i visitatori in un viaggio originale e del tutto inedito alla scoperta di questa fondamentale potenzialità umana. In mostra abbiamo reso fruibili più di 120 opere tra foto, video, materiali di repertorio, partiture originali, corrispondenze e documenti esposti per la prima volta al pubblico.
La raccolta della corposa documentazione è stata possibile grazie alla consultazione di diversi archivi e all’accurato lavoro di ricerca di Anna Cestelli Guidi e Francesca Rachele Oppedisano, curatrici della mostra, che hanno reperito materiale sorprendente e mai divulgato prima.
La mostra inoltre è stata arricchita da due sezioni scientifiche: la prima, introduttiva, curata da Franco Fussi, medico-chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, ha offerto ai visitatori un’accurata analisi dell’interno della cavità di risonanza dove si configura la voce nella sua carnalità. La seconda, curata da Graziano Tisato, ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) – CNR di Padova, posta all’interno della sezione Stratos, ha offerto tre postazioni interattive realizzate ad hoc per la mostra, attraverso le quali uè stato possibile approfondire la comprensione degli effetti vocali prodotti dall’artista.
Carmelo Bene, dietro le quinte del Teatro Quirino di Roma, 1981 | foto Marcello Mencarini © Marcello Mencarini
LA BIENNALE TEATRO DI VENEZIA
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Carmelo Bene. Macbeth Horror Suite, 1996 | foto Tommaso Le Pera
MACBETH HORROR SUITE |
Carmelo Bene, Solitudine in Achille, quaderno con appunti manoscritti, senza data (primi anni novanta) | Archivio Carmelo Bene, foto Francesco Buccarelli
IL PROGETTO-RICERCA ACHILLEIDE
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Cathy Berberian e John Cage ritratti da Earl Brown, New York 1959 | Collezione Earl Brown, Fondazione Paul Sacher, Basilea
ARIA
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Cathy Berberian. Foto di scena della prima esecuzione assoluta de “La passion selon sade”, Palermo 1965 | Collezione Cathy Berberian, Fondazione Paul Sacher, Basilea LA PASSION SELON SADE |
Manifesto dell’evento “Il treno di John Cage - Alla ricerca del silenzio perduto”, 1978 | foto Emilio Fabio Simion © Emilio Fabio Simion IL TRENO DI JOHN CAGE
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Stratos alle prese con effetti per preparare la voce legati alla registrazione in solo dal titolo METRODORA, edita per la collana Cramps/Diverso, Milano, 1976 | foto Roberto Masotti. Lelli e Masotti Archivio. Courtesy 29 ARTS IN PROGRESS gallery © Roberto Masotti METRODORA
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Demetrio Stratos alla Settimana della Performance, Museo d’Arte Moderna, Bologna, 2 giugno 1978 | foto Silvia Lelli. Lelli e Masotti Archivio. Courtesy 29 ARTS IN PROGRESS gallery © Silvia Lelli II SETTIMANA DELLA PERFORMANCE
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