Cathy Berberian (Attleboro, 4 luglio 1925 — Roma, 6 marzo 1983), mezzosoprano e compositrice statunitense d’origine armena, è considerata una delle maggiori interpreti di musica contemporanea.
Dopo aver studiato canto a New York e letteratura e storia del teatro alla Columbia University arriva per la prima volta a Milano nel 1949 dove conosce Luciano Berio con il quale istituisce un sodalizio artistico e personale che durerà per tutta la vita. Nel 1955, per opera, tra gli altri, di Berio e Bruno Maderna, nasce a Milano lo Studio di Fonologia musicale della Rai. Qui nel 1958 Berberian interpreta
Thema (Omaggio a Joyce) di Berio, lettura dell’ouverture dell’XI capitolo dell’
Ulisse di Joyce (Le Sirene), in cui la sua voce, unica sorgente sonora, è sottoposta a numerose manipolazioni elettroacustiche; in
Aria, scritta per lei da John Cage, recupera invece le implicazioni espressivo–gestuali della pura vocalità. Risalgono a fine anni cinquanta i primi rapporti con il compositore Sylvano Bussotti che compone per lei opere come
Voix de femme (1958–59) e
La Passion selon Sade (1965). In virtù della sua versatilità vocale scrivono per lei anche Igor Stravinsky, Bruno Maderna e Henry Pousseur.
Lo spirito anticonvenzionale e la capacità di mettere in relazione alcuni aspetti della popular culture con il pensiero critico la porta nel 1966 a comporre e interpretare
Stripsody: “brillantissimo saggio sull’onomatopea vocale” ispirato ai comic strips, nato dalla collaborazione con Umberto Eco e con il pittore
Eugenio Carmi. Partecipa inoltre a radiodrammi come
Protocolli (1968) di Bussotti su testo di Sanguineti e come attrice in pellicole sperimentali, come
r a r a (film) (1967–69) di Bussotti e
Se l’inconscio si ribella (1967) di Alfredo Leonardi. Collabora con la Radiotelevisione della Svizzera Italiana che documenta una parte significativa del suo repertorio.
Cathy Berberian muore a Roma il 6 marzo 1983. Il suo lascito è custodito presso gli archivi della Paul Sacher Stiftung di Basilea.