Praga da una primavera all'altra. 1968-1969
Rassegna cinematografica
15 - 24 gennaio 2009
a cura di Francesco Pitassio
in collaborazione con
Národní filmový archiv, Praga
Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Ceca
Dipartimento di Lingue e Civiltà dell'Europa Centro-orientale, Università di Udine
Parallelamente alla mostra dedicata alla Primavera di Praga, il Palazzo delle Esposizioni presenta una rassegna cinematografica inedita, concentrata sulle pellicole realizzate in Cecoslovacchia tra il 1967 e l'avvento della normalizzazione, successiva all'invasione delle truppe del Patto di Varsavia.
Quattro decenni dopo la prevedibile e drammatica conclusione dell'esperienza sociale e politica della Primavera di Praga, molto resta di quella fortunata stagione. I titoli presentati condividono una vicenda simile: realizzati in prossimità del nuovo corso o dopo la rimozione dei vincoli censori, furono interdetti e invisibili successivamente alla fine della esperienza politica della Primavera. Con molti casi paradossali: film avviati nella fase di incertezza politica conseguente alla invasione sovietica, mai terminati all'epoca, nascosti tra le pizze di film di archivio, rivisti e montati venti anni dopo. Piccoli messaggi in bottiglia destinati ai posteri...
Negli anni Sessanta, la partecipazione al progetto di cambiamento sociale trovò nella cultura uno spazio di riflessione sul presente e il recente passato: il cinema si volse alla fase stalinista per interrogarsi sui suoi effetti nell'antropologia quotidiana, allora e successivamente - è il caso di Tutti i miei bravi compaesani (1968), Lo scherzo (1968), Cerimonia funebre (1969-1990), Le allodole sul filo (1969-1990).
La cultura riannodava i fili recisi con le avanguardie artistiche tra le due guerre, il cui spirito intesse l'ordito di molti film e in alcuni casi lo imbastisce: è il caso straordinario di Jan Švankmajer, più prossimo al gruppo surrealista praghese, ma anche di un documentarista eccentrico come Karel Vachek, capace di far lievitare il gioco della politica alle vette di una comicità cosmica. Uno sguardo ironico e disincantato capace di infiltrarsi nella rappresentazione della realtà e porre a una sentita distanza i drammi di una storia tristemente ricorrente.
info
sala Cinema
ingresso scalinata di via Milano 9A
biglietto: intero € 4,00 - ridotto member PdE € 3,00
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15 gennaio, ore 21.00 La storia per otto (Dìjiny na osm) di Václav Táborský. 1968 (10') Documentario ironico del ‘68 sulla ricorrenza del numero 8 nella storia ceca: nel 1918 la fondazione della repubblica, nel 1938 la perdita dei Sudeti, nel 1948 il colpo di stato del Partito comunista cecoslovacco. La realtà era meno umoristica della finzione e le truppe varcarono i confini, ponendo fine alla Primavera e relegando questo documentario in archivio, fino al 1989. |
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A SEGUIRE Al fuoco, pompieri! (Hoøí, má panenko) di Miloš Forman. 1967 - v.o. con sottotitoli in italiano (72') Un ballo in onore dell'anziano comandante dei pompieri in pensione, tra incidenti e comiche meschinità, si conclude con un incendio. Forman e gli sceneggiatori Papoušek e Passer alla loro quarta collaborazione siglano il loro film più feroce ed esilarante, uno sberleffo alle ritualità sociali. |
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16 gennaio, ore 21.00 Jan 69 di Stanislav Milota. 1969 (8') L'impatto popolare del sacrificio del giovane studente Jan Palach è al centro di questo documentario, realizzato in condizioni di semiclandestinità per sfuggire al controllo della polizia politica e emerso solo recentemente dagli scaffali della cineteca nazionale. |
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A SEGUIRE Tutti i miei bravi compaesani (Všichni dobøí rodáci) di Vojtìch Jasný. 1968 - v.o. con sottotitoli in italiano (115') I traumatici cambiamenti successivi alla collettivizzazione del lavoro agricolo e alla brutalità del potere totalitario, raccontati con un'eccezionale inventiva espressiva, tra elegia e riflessione storica, nel capolavoro del regista più rappresentativo della generazione che ha esordito nel clima soffocante degli anni Cinquanta. |
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17 gennaio, ore 21.00 Il giardino (Zahrada) di Jan Švankmajer. 1968 - v.o. con sottotitoli in italiano (17') Un uomo va a fare visita a un vecchio amico, residente in campagna. La ridente abitazione rurale presenta qualche aspetto poco abituale: la padrona di casa accarezza compiacente dei grossi conigli e la rete di recinzione del giardino è assai differente da quelle solitamente impiegate... |
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A SEGUIRE Lo scherzo (Žert) di Jaromil Jireš. 1968 - v.o. con sottotitoli in italiano (78') Tratto dal capolavoro di Milan Kundera, la storia di Ludvík che all'università, a causa di una battuta scherzosa, ha conosciuto la crudele insensatezza della persecuzione politica, nei campi di lavoro. Ora un insieme di circostanze lo mettono in condizione di vendicarsi del proprio accusatore di allora. Ma la Storia ha sempre un lato tragicomico per Kundera. |
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18 gennaio, ore 21.00 Le affinità elettive (Spøíznìní volbou) di Karel Vachek. 1968 - v.o. con sottotitoli in italiano (85') Tra l'elezione di Dubèek e quella del presidente della repubblica Svoboda trascorse una manciata di mesi. Vachek riprese questa transizione con una sensibilità straordinaria per per gli aspetti comici del potere. Regista distante dalla nuova ondata ceca e slovacca, non rinuncia mai a costruire dei documentari simili a happening, piccole opere-mondo capaci di offrire una sintesi spassosa e rivelatrice di una fase. |
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20 gennaio, ore 21.00 L'appartamento (Byt) di Jan Švankmajer. 1968 (13') Un uomo viene gettato dentro un appartamento. L'ingresso è ora inaccessibile. In questo spazio, nulla sembra funzionare secondo la logica abituale e la sua disposizione pare più simile a un labirinto. Ma c'è una uscita? |
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A SEGUIRE La prigione (Pašt´ák) di Hynek Boèan. 1969-1990 - v.o. con sottotitoli in italiano (91') Gli sforzi di un insegnante in un riformatorio giovanile per non omologarsi al cinismo dei propri colleghi e far valere i suoi metodi più umani di fronte alla brutalità prevaricante dei ragazzi. Il film non venne terminato nel 1969 ma quasi venti anni dopo, per essere poi distribuito nelle sale successivamente al crollo delle democrazie popolari. |
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21 gennaio, ore 21.00 Una settimana tranquilla in casa (Tichý týden v domì) di Jan Švankmajer. 1969 (20') Un signore entra in una dimora lussuosa, dopo un avvicinamento guardingo. Ogni giorno fa un buco in una delle porte disposte lungo un corridoio: in ciascuna stanza gli oggetti e il mobilio paiono animati di una propria, misteriosa attività. Quale complotto stanno tramando alle spalle degli esseri umani? |
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A SEGUIRE Una domenica uccisa (Zabitá nedìle,) di Drahomíra Vihanová. 1969-1990 - v.o. con sottotitoli in italiano (78') Vihanová traccia i contorni di una esistenza insensata seguendo l'ottusità dolorosa di un antieroe, un militare di carriera che sfugge il vuoto della quotidianità rifugiandosi nei ricordi. Il film non fu terminato al momento della sua produzione ma alla fine degli anni Ottanta. |
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22 gennaio, 21.00 Jan 69 (replica) di Stanislav Milota. 1969 (8') L'impatto popolare del sacrificio del giovane studente Jan Palach è al centro di questo documentario, realizzato in condizioni di semiclandestinità per sfuggire al controllo della polizia politica e emerso solo recentemente dagli scaffali della cineteca nazionale. |
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A SEGUIRE Cerimonia funebre (Smuteèní slavnost) di Zdenìk Sirový. 1969-1990. - v.o. con sottotitoli in italiano (67') La vedova di una vittima dei processi di collettivizzazione, decide di rendergli giustizia e celebrargli una cerimonia funebre. Riaffiora il passato rimosso e mette in discussione un'organizzazione sociale e un'esistenza individuale. Il film non venne mai distribuito ma proiettato unicamente in sede privata, il giorno prima della brutale repressione poliziesca delle dimostrazioni del 17 novembre 1969.
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23 gennaio, ore 21.00 Confusione(Zmatek) di Evald Schorm. 1968-1990 (35') I giorni a ridosso dell'invasione delle truppe del Patto di Varsavia, ripresi con enorme libertà da giovani operatori. Il montaggio venne poi diretto dal cineasta riconosciuto quale autorità morale della nuova generazione cinematografica. Un accorato oratorio per la propria nazione. |
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A SEGUIRE Il settimo giorno, l'ottava notte (Den sedmý, osmá noc) di Evald Schorm. 1969-1990 - v.o. con sottotitoli in italiano (87') Un'allegoria sulle dinamiche di un gruppo sociale, tra parabola biblica e libretto d'opera: cosa può accadere a una comunità unita, se la paura e l'incertezza si impossessano degli uomini? Il film fu sequestrato dalla polizia politica che vi lesse una metafora dell'aggressione militare. |
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24 gennaio, ore 21.00 Le allodole sul filo (Skøivánci na niti) di Jiøí Menzel. 1969-1990 - v.o. con sottotitoli in italiano (105') Un film collettivo sorridente e disincantato sui drammatici anni dello stalinismo, ambientato in un campo di lavoro, negli anni successivi al putsch del 1948 e all'instaurazione del regime totalitario. Sequestrato al termine della produzione e distribuito solo successivamente alla Rivoluzione di Velluto, ha ricevuto un Orso d'oro postumo al Festival di Berlino. |