Quanti Pinocchi! Così il poeta e studioso Valerio Magrelli prende l’abbrivio per un racconto sulle innumerevoli interpretazioni e metamorfosi di cui è stato investito il personaggio di Collodi. Un precipitato di varianti e di trasformazioni che condividono con il semiologo Paolo Fabbri la tesi del “mitismo” di Pinocchio: dalle analisi giuridiche alle tesi del filosofo Emilio Garroni, dal Pinocchio ultraterreno e occulto visto da Giorgio Manganelli, al Pinocchio sciamanico di Jacqueline Risset, dalle traduzioni di Pinocchio in lingua latina al tautogramma di Umberto Eco, dal Casanova di Fellini definito dal suo autore “un Pinocchio che non diventa mai uomo”, alla Calamita cosmica di Gino De Dominicis e ai Pinocchio di Jim Dine.