Un gufo aspetta impaziente il suo caffè e fissa con i suoi grandi occhi i chicchi macinati posti sull’estremità di quella che sembra una brocca, ma che in realtà è una sorta di caffettiera molto in voga in Giappone negli ultimi tempi. Il ritmo è lento e scandito dalla goccia che cade dal filtro all’interno della brocca adagiandosi sul fondo. Accanto, sul tavolo, una tazzina vuota aspetta anche lei di essere riempita.
Leggiamo la tavola con le mani a partire dal basso, sarà come entrare nella profondità nella stanza. In primo piano abbiamo il tavolo, su cui posano la tazzina e la brocca. Dietro di loro, in secondo piano, il gufo. Con le dita puoi riconoscere il becco simile a un piccolo rombo e i suoi occhi tondi e sporgenti con un folto piumaggio che li incornicia. Il gufo intirizzito indossa una sciarpa. Questo particolare, così come tutto il contesto in cui è ambientata la scena, ci presenta l’animale come una persona.
Sicuramente l’illustratrice giapponese Chieko Terasawa si è lasciata ispirare e ha omaggiato in questo lavoro il suo gufo domestico di nome POPO. La serie racconta la vita di quest’animale e dei suoi amici rappresentandoli mentre si godono la quotidianità fatta di piccole cose, come un caffè, un bel bagno caldo, un viaggio in treno o una chiacchierata con un amico.
Ora tocchiamo nuovamente la tavola per intero prestando attenzione alle aree lisce, che rappresentano le zone in luce, e a quelle intagliate con tante piccole linee che rappresentano invece le zone in ombra.
L’illustrazione è in bianco e nero ed è stata fatta con la tecnica della stampa ottenuta da un’incisione su metallo, una tecnica che permette molto bene di rappresentare il contrasto tra luce e ombra.