Il percorso espositivo

La mostra raccoglie trenta artisti suddivisi in sette sezioni. Ciascuna delle opere scelte, insieme ai dialoghi che stabiliscono a distanza l’una con l’altra, generano prospettive particolari e uniche su alcune questioni che interessano sia la ricerca scientifica sia quella artistica. Ognuno di questi lavori si configura, quindi, come un luogo di condensazione, di espansione, di scarto o di capovolgimento di alcuni temi e paradigmi della nostra contemporaneità.
 

Il percorso propone due diversi sguardi: il primo si fonda sulla pratica della conoscenza razionale della realtà che ci circonda, mediata dal linguaggio e dalla tecnica; il secondo riguarda la conoscenza sensibile dei fenomeni. Le prime tre sale, intitolate Sistemi di segni, Sintesi e Comunicazione molecolare, riguardano processi di codificazione linguistica, di pratica da laboratorio e di ricerca sperimentale sugli elementi, che rinviano in maniera esplicita ai modi di procedere della matematica, della biologia e della chimica. Nella seconda parte della mostra, nelle tre sale intitolate Palude, Eclissi e Origine Seconda, le opere invitano a percorrere alcune realtà spaziotemporali con un più diretto coinvolgimento dei nostri corpi. Diversi territori e paesaggi, insieme alle loro configurazioni presenti e future, sono offerti alla nostra percezione nel tentativo di stimolare una reazione sensibile, da affiancare a quella razionale, su diverse forme possibili di «essere-nel-mondo». Le opere esposte in questa parte del percorso affrontano il senso di spaesamento e di ‘gettatezza’ di fronte alle conseguenze della ‘grande accelerazione’ e del sopravanzamento della tecnica nel mondo moderno, fino a immaginare nuove possibili forme di vita grazie alla capacità degli artisti di rovesciare il proprio sguardo e di dilatare il tempo della visione.

Nel punto di fuga dominante, la sala centrale al di là dello spazio circolare della Rotonda, intitolata Caosmosi, sono raccolte un insieme di opere che rappresentano il punto di convergenza tra questi due sguardi e restituiscono un’esperienza concreta di un’esplorazione possibile del reale in cui convergono astrazioni teoriche e percezioni sensibili.
 

Gli ambienti della mostra sono scanditi da un sistema di pannelli costituito da telai in legno rivestititi in tela neutra, concepito per delineare ricorsivamente lo spazio. Questa leggera e regolare griglia accompagna la visione configurandosi come un diagramma astratto e ordinato su cui organizzare la complessità delle immagini e dei temi proposti, alludendo al contempo allo spazio ideale di una tela o di un frame fotografico, come campi di infinite possibili restituzioni della realtà.