Dedicato a Carla Accardi. 23 aprile 2024.
In Differenza e ripetizione (1969), Gilles Deleuze investe la ripetizione di un valore creativo. A fare da sfondo a questa concezione controintuitiva è una ben precisa ontologia che individua nella differenza, intesa come principio di variazione illimitata, l'essenza stessa della cosa. La superficie del quadro cessa così di essere un inerte ricettacolo per divenire un attivo campo di forze che si autostruttura secondo una propria immanente logica.