Esiste nel ventre di Roma un dedalo di ambienti e recessi sotterranei che raccontano una storia apparentemente in tono minore. Sono mitrei, colombari, magazzini, caserme, ipogei o santuari sincretistici.
Una "Roma di sotto", fatta di quotidianità e di vita vissuta che giace sepolta e per lo più ignorata. Eppure, essa ci svela dubbi e interrogativi sulla realtà quotidiana, sull'immediato, sui bisogni e sulle banalità di una civiltà, che non è solo quella stentorea e altisonante dei Fori e dei grandi templi.
Scendere quelle scale penetrando in quei recessi bui è un tuffo nel passato, un modo per aprire le porte alla storia, al vissuto di tanti anni fa. Quegli uomini ci parlano dalle loro pareti affrescate, dai loro stucchi, dalle mura erose. Ci raccontano i riti, le credenze: come mangiavano, come giocavano...
Riaffiorano così, come dal sedimento della memoria, gli echi di una civiltà sepolta, sommersa nella coltre avida e terragna dei secoli.
L'incontro si è tenuto il 22 ottobre 2024 nell'ambito della rassegna Mirabilia Urbis. Racconti d’arte a Roma.