L’alternativa nomade è il titolo di un saggio scritto dal giovane Bruce Chatwin all’inizio dei suoi instancabili vagabondaggi, intrapresi negli anni in cui nelle università francesi prendeva parallelamente piede la metafora del «nomadismo» per designare una forma del pensiero non codificata e istituzionalizzata o – come preferisce dire Gilles Deleuze – «deterritorializzata». Ancora oggi la filosofa LBGTQ+ Rosi Braidotti rilegge la vicenda del “femminismo”, e in generale dell’identità sessuale, alla luce di quello che chiama «soggetto nomade». Ne parlano due filosofi, Felice Cimatti e Paolo Pecere: nei loro ultimi libri, L’occhio selvaggio. Sul lasciarsi vivere di Cimatti (Quodlibet 2024) e Il senso della natura. Sette sentieri per la Terra di Pecere (Sellerio 2024), la dimensione concettuale della non stanzialità si trova infatti sottesa a una scrittura in prima persona, nella forma del travelogue fotografico.
Informazioni
Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione consigliata
Sala Auditorium - Palazzo Esposizioni Roma
Scalinata di via Milano 9a
Le prenotazioni si effettuano su questa pagina dalle ore 9:00 di giovedì 20 febbraio fino a un’ora prima dell’incontro. Se non puoi venire ricorda di cancellare la prenotazione dalla tua area riservata sul sito, per permettere ad altri di partecipare. Senza prenotazione è comunque possibile accedere fino a esaurimento dei posti disponibili.