Tra le tende di Francesco Clemente sarà possibile incontrare alcuni uomini e donne rifugiati accolti al Centro Astalli che si racconteranno attraverso il metodo dei “libri viventi”.
Sarà l’occasione per dare loro la parola, per fare esperienza di storie di chi non conosciamo. È quello che facciamo ogni volta che leggiamo un libro, stavolta però sarà possibile farlo ascoltando queste storie di vita, in prima persona, dialogando e interagendo con i protagonisti.
Palazzo Esposizioni Roma si trasformerà in una Biblioteca Vivente, uno spazio in cui potersi mettere nei panni dell’altro, ascoltando storie di migrazione, di coraggio e di speranza. La Biblioteca Vivente è un metodo innovativo riconosciuto dal Consiglio d’Europa come strumento di promozione del dialogo interculturale attraverso l’incontro con l’altro, per ridurre i pregiudizi e favorire la conoscenza reciproca.
Ogni incontro avrà una durata massimo di 30 minuti.
La possibilità di dialogare con più "libri viventi" nel corso dell'evento sarà valutata in base al numero dei partecipanti.
La voce di chi non ha voce
Nella mia terra non c’è più acqua. Senza acqua non c’è vita. Gli effetti del cambiamento climatico stanno devastando il Mali anno dopo anno e stanno spingendo tante persone a lasciare la propria casa, come me.
Diritti di tutti o di nessuno
I diritti, quelli “umani”, nel mio Paese non sono per tutti. La scuola, la salute, la libertà di espressione, di voto sono per pochi fortunati e ogni forma di dissenso è repressa con durezza. In Camerun ero uno studente universitario, ma poi all’improvviso ero solo uno dei tanti in fuga.
Ricomincio da me
Il mio Paese, El Salvador, da anni ormai è in mano a delle bande criminali, chiamate “Las Maras”, che seminano il terrore tra la popolazione attraverso rapine, sequestri, omicidi ed estorsioni. Non ero più al sicuro lì, ho deciso di partire, di andare via.
Il profumo della libertà
Il colpo di stato in Mali ha cambiato per sempre la mia vita. Sono stato messo in prigione, torturato, picchiato e venduto come uno schiavo. Mi hanno privato della cosa più importante al mondo: la mia libertà. Il mare era l’unica scelta possibile per poter ricominciare a sperare in una vita migliore.
Lo dico ad alta voce
In Bielorussia non esiste democrazia né libertà. I diritti umani sono costantemente violati. Da anni il mio popolo è schiacciato da una progressiva restrizione delle libertà civili e politiche. Ogni forma di dissenso è repressa. Un giorno ero una studentessa, il giorno dopo ero solo una dei tanti giovani in fuga.
Informazioni
Visita inclusa nel biglietto di ingresso alle mostre. Per l’occasione il biglietto di ingresso alle mostre è di 8€ (gratuito per aventi diritto)
Palazzo Esposizioni Roma - appuntamento in Rotonda
via Nazionale 194
Per info e prenotazioni