Intervengono Giancarlo Scarchilli e Massimo Spano
Sarà presente all’incontro Rino Barillari
“Il paparazzo, è un’invenzione, anzi, una constatazione felliniana, che è diventata una ricchezza nazionale, una risorsa esportata da tutti i media in tutto il mondo della comunicazione moderna. Barillari, fra passato e futuro, è quindi una risorsa mondiale: da anni documenta gli avvenimenti, gli eventi, le storie e le situazioni di vip e semi-vip che animano la città eterna, e che saranno eternamente gossip. La sua instancabile dedizione, testardaggine, insistenza e velocità di esecuzione gli hanno permesso, attraverso oltre 500.000 immagini prodotte in sessanta anni di carriera, di svelare la memoria storica di una certa umanità - e disumanità - che la interpreta e la vive”. Così Oliviero Toscani descrive nella prefazione Barillari: i suoi scatti sul mondo raccontano con evidenza e sintesi una società che cambia e che non vuole prendersi sul serio, anche quando diventa tragica.
Saverio Barillari (detto Rino) nasce a Limbadi, paesino della Calabria. A soli 14 anni lascia paese e famiglia per emigrare a Roma in cerca di fortuna. Con i primi soldi che guadagna compra una macchina fotografica usata: una Comet Bencini. Inizia la professione di paparazzo, vendendo le foto scattate ai protagonisti della Dolce Vita ad Agenzie Giornalistiche come Ansa, Associate Press ed UPI. Dopo il 1968, inizia ad occuparsi di manifestazioni di protesta, cronaca nera, terrorismo e attentati di mafia; prima per il quotidiano Il Tempo e successivamente per Il Messaggero. Durante 60 anni di carriera da paparazzo, Rino Barillari ha collezionato 163 cure mediche al Pronto Soccorso, 11 costole rotte, 1 coltellata, 76 macchine fotografiche fracassate. È stato nominato docente "honoris causa in fotografia" presso la Xi’an International University. Rino Barillari è commendatore dell’Ordine della Repubblica Italiana.