Urbiquità è un diario di navigazione nel paesaggio urbano in trasformazione. Mescolando teoria urbana e pratiche artistiche e di deriva psicogeografica, l’autore reinterpreta il concetto di città in relazione al crescente intreccio tra produzione spaziale e produzione di immagini.
Ripercorrendo le proprie esperienze militanti, artistiche e accademiche nella Firenze degli anni Novanta, nella New York dei primi anni Duemila e nella Berlino degli anni Dieci del Terzo millennio, l’autore mostra come, mentre i processi di estrazione e produzione materiale sono divenuti sempre più invisibili, le città si sono trasformate in dispositivi di produzione, distribuzione e consumo di immagini. Fenomeni come finanzializzazione, globalizzazione, gentrification, festivalizzazione e turistificazione dei centri urbani corrispondono ad altrettante forme di controllo su flussi di immagini, che richiedono nuovi strumenti di analisi. In questo processo, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione svolgono un ruolo cruciale: tutto ciò che un tempo giustificava l’esistenza della città come entità spaziale discreta e circoscritta – mercato, educazione, intrattenimento, cultura, sanità, cura, etc. – è ora disponibile virtualmente ovunque. Eppure la città, diluita nel processo di urbanizzazione planetaria, è viva e vegeta: ha cambiato ruolo, consistenza e disposizione, ma continua a essere elemento fondamentale del paesaggio umano. La sua ultima nemesi è come piattaforma di dati, oggi al centro dell’estrazione di valore capitalistico. Lo stadio finale di tale evoluzione è, appunto, l’urbiquità – una città non più da attraversare, ma che ci attraversa.
Lorenzo Tripodi urbanista e film-maker, sviluppa pratica costante di esplorazioni urbane come artista e attivista. Lavora come ricercatore indipendente, consulente in urbanistica e scrittore. Nel 2011 ha creato con Laura Colini Tesserae Urban Social research, organizzazione che sviluppa un’attività al confine tra ricerca accademica, politiche urbane, arte e movimenti sociali. Si interessa di rigenerazione e conflitti dello spazio pubblico, sviluppo urbano sostenibile, pianificazione partecipativa, periferie, modernismo, heritage, produzione di immagine nell’economia urbana, nuovi media e ICT. Sviluppa un’attività artistica sperimentale parallela all’interno del collettivo ogino:knauss producendo film, documentari, video-installazioni, fotografia e grafica. Nel corso delle sue molteplici attività ha sviluppato un approccio transdisciplinare condensato nella metodologia.
La quarta edizione di IPER - Festival delle periferie - URBS ET ORBIS Roma e le altre: città allo specchio torna, dal 2 al 28 maggio, nell’anno del Giubileo, a concentrarsi su Roma e le sue trasformazioni, quelle che riguardano il centro come quelle che interessano la città ai margini. Un mese ricco di attività che coinvolgeranno diversi luoghi della città, il Palazzo Esposizioni Roma, MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma, Museo delle Civiltà, Casa dell'Architettura, Casa del Cinema, Teatro Ateneo di Sapienza Università di Roma, Teatro Tor Bella Monaca, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Società Geografica Italiana (Villa Celimontana), American Academy in Rome, Real Academia Española, Accademia di Belle Arti di Roma, Officine Fotografiche Roma, Piazza Tevere, Palazzo Canova, MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia, Biblioteca Precaria Metropolitana, Casilino, Casal Bertone, Corviale, Quadraro, Quintiliani, Tor Bella Monaca, Tor Marancia, Vigne Nuove e altre realtà, soprattutto quelle che si segnalano come capaci di fornire indicazioni e risposte originali ai problemi che affliggono le metropoli a scala planetaria e con cui Roma proverà a confrontarsi. Da qui il coinvolgimento di ospiti internazionali investiti del compito di farci da specchio.
www.iperfestival.it
Informazioni
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Sala Auditorium - Palazzo Esposizioni Roma
Scalinata di via Milano 9 a, Roma - accesso per disabili da via Piacenza, snc suonando a "portineria Palaexpo"