Il lievito, un fungo unicellulare, è stato tra i primi esseri viventi ad essere addomesticato, seppur in modo inconsapevole, dall’uomo ed utilizzato in processi che possiamo definire “biotecnologici”, come il pane, il vino e la birra. In biologia è stato utilizzato come modello di studio dei processi biologici di base e viene usato per lo studio di malattie umane e lo sviluppo di terapie. Con l’avvento delle tecniche del DNA ricombinante, il lievito è stato utilizzato come “fabbrica cellulare” per la produzione di farmaci biologici come l’insulina e l’interferone. Infine, con le fermentazioni di precisione, si possono produrre enzimi, vitamine e biomolecole per la creazione di componenti dei cibi del futuro a basso impatto ambientale.
 

Cristina Mazzoni, Docente di Biotecnologie delle fermentazioni, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "C. Darwin", Sapienza Università di Roma - Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, usa il lievito per delucidare i meccanismi molecolari alla base dell’invecchiamento e studiare l’effetto dell’espressione di geni umani e di composti, provenienti da studi farmacologici o da matrici alimentari, sulla longevità e la morte cellulare.

Prenotazione per gli studenti della Sapienza

Informazioni

Gli studenti della Sapienza Università di Roma dovranno prenotarsi sul sito della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (40 posti disponibili per ogni lezione, con ingresso omaggio). La partecipazione alle lezioni è aperta anche ai visitatori delle mostre, fino a esaurimento dei posti disponibili. La lezione sarà trasmessa in diretta streaming su questa pagina web.

Palazzo delle Esposizioni – Rotonda

via Nazionale 194, Roma