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Pietro Ruffo
L'ultimo meraviglioso minuto

29.10.2024__16.02.2025

dal 5 novembre al 22 novembre 2024: biglietteria e ingresso in via Milano 9a
dal 23 novembre 2024 al 16 febbraio 2025: biglietteria e ingresso in via Nazionale 194

 
A cura di Sébastien Delot
 

Mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo

ticket (fino al 22.11) ticket (dal 23.11)
Pietro Ruffo L'ultimo meraviglioso minuto29 ottobre 2024__16 febbraio 2025
“Se riduciamo i 13,8 miliardi di anni dell'universo a un periodo di dodici mesi, i dinosauri compaiono verso Natale - inaudito! - mentre i primi Homo sapiens arrivano solo pochi minuti prima dei fuochi d'artificio di Capodanno”
Rebecca Wragg Sykes

 

L’ultimo meraviglioso minuto di Pietro Ruffo è la mostra più vasta sino ad ora mai dedicata da una istituzione pubblica all’artista.

Pietro Ruffo si interroga sull’impatto dell’uomo sulla Terra, esplorando la legittimità del termine Antropocene e condensando nelle opere esposte la storia del nostro pianeta e della conoscenza.

La mostra si articola nella grande sala del piano nobile di Palazzo Esposizioni e nelle tre sale adiacenti. Nella sala più grande, Le Monde Avant la Création de l'Homme, un lavoro lungo 21 metri, è inserito nell'installazione immersiva L'ultimo meraviglioso minuto che ricrea l'atmosfera di una foresta primordiale. Al suo interno, i visitatori e le visitatrici possono camminare tra le testimonianze di una storia antica offerte dalle opere circolari intitolate De Hortus.

Il percorso espositivo prosegue alla scoperta delle prime tracce umane riproposte attraverso cinque grandi quadri della serie Antropocene Preistoria.

Successivamente, i visitatori e le visitatrici prendono coscienza del tempo, immergendosi nella video installazione realizzata in collaborazione con Noruwei Il Giardino planetario in cui la preistoria, il presente e il futuro sono raccordati in un unico orizzonte stratificato.

La mostra termina con una riflessione su Roma, vista e sezionata nelle sue varie fasi storiche e geologiche: un palinsesto visivo creato appositamente per Palazzo Esposizioni, che pone sotto un unico sguardo millenni di evoluzione.

Nelle parole del curatore della mostra, Sébastien Delot, "la capacità del pensiero umano" sta nel "portare improvvisamente alla superficie della coscienza un sapere che apparentemente è precipitato in un fondo senza fine".


 
La mostra sarà accompagnata da un catalogo a cura di Sébastien Delot, con contributi del curatore, di Guido Rebecchini, di Rebecca Wragg Sykes e di Sofia Di Gravio, edito da Drago.

Pietro Ruffo, foto Giorgio Benni

Pietro Ruffo (Roma, 1978); laureato in architettura all’Università degli Studi Roma Tre, ha vinto nel 2009 il premio Cairo e nel 2010 il Premio New York, è stato titolare di una borsa di ricerca presso l’Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University.

La relazione con l’immagine è parte integrante del suo percorso di ricerca che nasce da una serie di considerazioni filosofiche, sociali ed etiche e si sviluppa attraverso una profonda dimensione concettuale dell’arte che deriva dalla sua formazione di architetto. Il disegno e l’intaglio sono per Ruffo strumenti di una ricerca che analizza dinamiche storiche e contemporanee, dando vita a installazioni che arrivano ad assumere dimensioni ambientali. Le opere si articolano in sovrapposizioni di paesaggi naturali e forme umane, mappe geografiche e costellazioni, geometrie e tracce di scrittura. Ne risulta un lavoro stratificato, dalle molteplici letture visive e semantiche che indaga i grandi temi della storia universale, in particolare la libertà e la dignità del singolo individuo.

Negli ultimi anni ha esposto presso importanti musei e istituzioni internazionali tra cui: Biennale di Venezia, Italia; Musei Vaticani, Città del Vaticano; Museu de Arte Contemporânea de la Universidad de São Paulo, Brasile; Galleria Borghese, Italia; Zhejiang Art Museum (ZAM), Hangzhou City, Cina; MUSA Museo de las Artes Universidad de Guadalajara, Mexico;  IA&A AT HILLYER, Washington DC, USA; MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Italia; Galleria Nazionale d’arte moderna, Italy; Museo Nazionale del Bardo, Tunisi, Tunisia; Indian Museum, Calcutta, India; Reggia Contemporanea, Villa Reale di Monza, Italia; Triennale di Milano, Italia; Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano. Ha ricevuto diverse importanti commissioni pubbliche, che lo hanno portato ad espandere il suo lavoro in una dimensione urbana. 

Nel 2006 Ha realizzato i confessionali della Chiesa del Santo Volto di Gesù a Roma progettata dagli Architetti Sartogo e Grenon.

Nel 2019-2020 - in occasione del centenario della borgata giardino Garbatella - insieme a 100 studenti del dipartimento di Architettura di Roma Tre, ha realizzato un lavoro sull’idea di ricostruire, conservare e trasmettere l’eredità culturale dei luoghi, segnando gli spazi urbani stratificati, modellati sull’intero spessore della cultura dei gruppi sociali.

Nel 2021 ha realizzato l’opera Migrante, per il Parco dei Daini di Villa Borghese a Roma.

Nel 2024 ha realizzato una grande installazione per la 60esima Biennale di Venezia.

Alcune sue opere sono in importanti collezioni pubbliche e private tra cui: Musei Vaticani; Collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; MIMS Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo; Fondazione Roma Tre, Teatro Palladium; MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna; Museo d’Arte Contemporanea Bilotti; UniCredit Collection; Deutsche Bank Collection; Villa Firenze, Ambasciata Italiana a Washington, U.S.; Ambasciata Italiana a Canberra, Australia, Ambasciata Italiana a Vilnius, Lituania. 

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