Antonio Forcellino racconta Michelangelo

26 novembre 2019 
In occasione della mostra Sublimi Anatomie

Antonio Forcellino prende spunto dall'uscita del film di Andrei Konchalovsky "Il Peccato" per raccontare un Michelangelo vero, diverso da quello americano de "Il Tormento e l'Estasi" del 1965. Un Michelangelo lontano dalla rappresentazione hollywoodiana, con le unghie spezzate dal lavoro, tra la polvere del marmo da cui estrae corpi, sempre in bilico tra la grazia divina della capacità e l'avidità artistica di primeggiare.

Una chiave di lettura del Rinascimento attraverso l'artista che ha avuto il coraggio di andare oltre ogni limite della rappresentazione, aprendo le strade alla modernità. L'anatomia dei suoi corpi nasce dallo studio scientifico delle dissezioni anatomiche, come per Leonardo, la sua passione violenta lo porta a estrarre muscoli e vene dai blocchi di marmo consegnando al mondo capolavori come il David o il Mosé. Figure dove si spinge al limite della rappresentazione senza mai sembrare grottesco, dove l'opera nasce dallo studio della natura e non di modelli precedenti.

Antonio Forcellino architetto, restauratore, autore proviene dall'Istituto Centrale per il Restauro di Roma. Si occupa soprattutto di arte rinascimentale ha curato il restauro del monumento funebre di Giulio II in San Pietro in Vincoli, ha restaurato il Mosé di Michelangelo.  A Forcellino si deve la scoperta dell'autografia di Michelangelo della statua di papa Giulio II.
 
 
Immagine: Il Peccato Originale, foto Andrea De Fusco

Informazioni

partecipazione inclusa nel biglietto di ingresso alle mostre

Palazzo delle Esposizioni

via Nazionale 194