Ends of the Earth
Conferenza di Paul Nicklen
Martedi' 4 marzo, ore 18
Palazzo delle Esposizioni - Sala Cinema
via Milano, 9 A
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Paul Nicklen, "il fotografo dei ghiacci", sarà protagonista di una conferenza evento il 4 marzo al Palazzo delle Esposizioni,sala Cinema , nell'ambito della mostra collettiva "acqua aria fuoco terra" in occasione del decennale di National Geographic Italia.
Paul Nicklen, che ha pubblicato sette servizi sul National Geographic, tra cui un attento studio personale dedicato alle foche leopardo pubblicato nel numero di novembre del 2006, è cresciuto nell'estremo nord del Canada sull'Isola di Baffin. La sua missione di fotografo è quella di celebrare la bellezza di terre e creature agli estremi confini della Terra e di mostrarci ciò che è veramente in gioco quando si parla di riscaldamento globale. Per lui, il ghiaccio dei mari è molto simile al suolo in un giardino. Senza ghiaccio, perderemo un intero ecosistema.
In nessuna altra parte sul nostro pianeta le temperature sono così in aumento come nei Poli Nord e Sud. Infatti, uno studio pubblicato nel 2006 dalla National Oceanic and Atmospheric Administration denuncia il disfacimento dei ghiacciai nel mare Artico con conseguenze potenzialmente gravi per orsi polari, foche e per altre specie abituate ai climi freddi.
Biografia
Cresciuto in una piccola comunità di eschimesi Inuit dell'Artide canadese, Paul Nicklen ha trascorso la sua gioventù in quelle regioni impervie. Dopo aver completato gli studi in Biologia alla Victoria University è tornato nei Territori del Nord-Ovest dove ha iniziato a lavorare come biologo. Ma dal 1995 si concentra nel fotografare l'Artide e i suoi abitanti: è specializzato in foto subacquee e in generale sembra prediligere ambienti poco ospitali. Dalle sue fotografie si percepisce un profondo rispetto per le creature che abitano quell'isolata e remota regione. Nel concorso Wildlife Photographer of the Year organizzato dalla BBC nel 2000 ha ricevuto riconoscimenti in tre diverse categorie e ha vinto premi World Press Photo per la categoria miglior servizio naturalistico-scientifico nel 2004 (1° classificato), 2007 (1° classificato) e 2008 (secondo e terzo classificato).